Telecamere contro i roghi, non all’ asilo
IL DIBATTITO IL RADICALE USUELLI ANNUNCIA BATTAGLIA ALLA LEGGE REGIONALE
Da Il Giorno, 02/11/2018
MILANO – MERCOLEDÌ la commissione Sanità del Pirellone vota un progetto di legge che prevede contributi per l’ installazione volontaria della videosorveglianza negli spazi comuni di nidi e micronidi. Dall’ opposizione, i 5 Stelle sono a favore (pur chiedendo «un progetto più ampio» sugli standard delle strutture), mentre civici e Pd si esprimeranno durante la discussione; i dem hanno chiesto di ascoltare i sindacati dei lavoratori degli asili, il presidente della commissione Emanuele Monti (della Lega) è disponibile ad altre audizioni purché non incidano sul cronoprogramma che deve portare il provvedimento in Consiglio il 27 ottobre. Chi si è già schierato contro è Michele Usuelli di +Europa: il neonatologo, unico consigliere radicale al Pirellone, la prossima settimana è impegnato come medico di bordo sulla Mare Jonio nelle aree search and rescue del Mediterraneo, ma annuncia battaglia in aula. LA SUA controproposta: «Le telecamere, anziché negli asili e nelle case di riposo, mettetele nei siti di stoccaggio dei rifiuti» dove si moltiplicano gli incendi dolosi. Infatti, mentre ad esempio il consigliere forzista Angelo Palumbo è convinto della forza preventiva delle telecamere («In caso d’ indagine i genitori non dovranno mandare i bambini all’ asilo col rischio che siano picchiati, perché le immagini saranno già disponibili all’ autorità giudiziaria»), i radicali ricordano l’ audizione delle educatrici del Cpp, «che hanno spiegato come la videosorveglianza cambierebbe poco perché se ci sono maltrattamenti, che possono essere anche non fisici, passa del tempo prima che emergano: è inutile e in più incrina il rapporto di fiducia tra educatori e genitori, e deresponsabilizza le strutture sulla formazione del personale». Il progetto dell’ assessore Silvia Piani destina anche 300 mila tra quest’ anno e il prossimo a campagne di formazione. «Appena metà dei 600 mila stanziati sul 2019-20 per le telecamere – ribattono i radicali – quando le carenze di formazione sono il problema». Gi. Bo.