APPROVATA – Mozione 749 – Iniziative a tutela del CORECOM e per la salvaguardia della vita e del lavoro dei reporter indipendenti russi
Negli ultimi trent’anni il governo russo ha agito per ostacolare l’informazione indipendente nel Paese, da un lato con leggi sempre più repressive nei confronti della libertà di stampa, come l’ultima approvata il 4 marzo scorso dalla Duma che condanna con fino a 15 anni di carcere i giornalisti che fanno luce sull’operazione militare in Ucraina, mentre dall’altro con censure, omicidi e arresti di giornalisti connazionali. Il CORECOM, è l’autorità indipendente di Regione Lombardia che ha il compito di garantire il rispetto delle norme in materia di comunicazione e di vigilare sulla libertà di informazione: proprio in virtù di queste funzioni di garanzia, nel 2019 il gruppo Più Europa/Radicali chiese formalmente in aula le dimissioni del vicepresidente Gianluca Savoini, ritenendo inadeguata per questa carica una persona così apertamente attratta dal peggior nemico della stampa libera: il regime responsabile delle persecuzioni nei confronti di numerosi giornalisti e degli assassinii, tra gli altri, di Anna Politkovskaja ed Antonio Russo. Alla luce degli ultimi avvenimenti, questa mozione da un lato chiede al Consiglio regionale di esprimere il proprio dissenso rispetto alla permanenza di Gianluca Savoini tra i componenti dell’autorità regionale che ha il compito di garantire e controllare la libera informazione in Lombardia e lo invita pertanto a rassegnare le dimissioni, dall’altro impegna la Giunta a sostenere presso le istituzioni europee l’appello promosso dai giornalisti vessati dalle leggi contro la libertà di stampa, affinché si avviino iniziative atte a tutelare la sicurezza della vita e del lavoro dei reporter indipendenti russi in fuga dal Paese, anche mediante l’istituzione di borse di studio regionali ad hoc riservate ai cronisti che hanno subito pressioni dal Cremlino per la loro attività di informazione.
BOCCIATA – Mozione 785 – Rispetto dei requisiti necessari alla validità delle delibere di nomina dei direttori generali delle Aziende sanitarie della Lombardia
Appaiono sconcertanti i risultati emersi da un lavoro di tesi di laurea presentato presso il Politecnico di Milano nei primi mesi del 2022, dal titolo “Analisi dei meccanismi di nomina dei Direttori Generali nelle Aziende sanitarie della Lombardia. Confronto con Toscana, Veneto, Emilia-Romagna”. In questi anni di consiliatura sono 15 gli stage universitari che abbiamo attivato come gruppo consiliare Più Europa, Radicali. Siamo in contatto con quei mondi e crediamo nella potenza di analisi dei giovani. Dall’elaborato emerge chiaramente come le delibere con cui sono stati nominati i Direttori Generali delle strutture sanitarie del territorio regionale, sia a fine 2018 che nella rotazione di poco meno di un anno fa, siano totalmente carenti nel rispetto dei requisiti che la legge prescrive. Secondo la Riforma Madia, infatti, all’atto della pubblicazione, le delibere di nomina dei DG devono rispettare tre requisiti fondamentali: TRASPARENZA, MOTIVAZIONI e OBIETTIVI; in sintesi le delibere devono contenere adeguate motivazioni sulla scelta del nominato, indicare al nominato obiettivi precisi e facilmente verificabili da raggiungere, garantire la trasparenza della procedura con pubblicazione facilmente accessibile (tanto sul sito regionale quanto sui siti delle singole aziende sanitarie) delle delibere e dei CV dei nominati e dell’intera rosa su cui è stata fatta la scelta. Analizzando le delibere pubblicate all’inizio della legislatura e, successivamente, le 8 delibere che nel settembre 2021 hanno determinato una rotazione nei ruoli apicali di ATS e ASST, in tema di rispetto dei requisiti richiesti dalla normativa, il quadro che emerge appare particolarmente preoccupante: motivazioni ed obiettivi quasi assenti o riportati con il copia/incolla e trasparenza molto carente, soprattutto per quanto riguarda la pubblicazione dei CV di candidati e nominati. Questa mozione chiedeva il ripristino della legalità, ma è stata bocciata dal Consiglio, con motivazioni irricevibili della Giunta.
BOCCIATO – Mozione 373 – Criticità relative all’abbinamento del voto regionale-amministrativo a quello referendario-costituzionale nei giorni 20 e 21 settembre 2020
Con questa mozione, bocciata in Consiglio, avremmo impegnato la giunta a farsi portavoce presso il Governo e il Parlamento della necessità di ripensare l’abbinamento del voto regionale-amministrativo e referendario-costituzionale e l’avremmo altresì impegnata ad approvare un provvedimento teso a garantire la compatibilità delle procedure democratiche, elettorali e referendarie con la contingente situazione sanitaria. L’accorpamento del voto sul referendum costituzionale con quello delle elezioni regionali e amministrative ha pregiudicato in modo irreversibile lo sviluppo di un dibattito necessario nel merito del quesito referendario. Le disposizioni normative per il contenimento dell’epidemia da Coronavirus – in particolare il distanziamento fisico, il divieto di favorire assembramenti e l’igienizzazione frequente degli strumenti utilizzati – hanno reso quasi impossibile tanto la raccolta delle firme per la presentazione delle liste, quanto la campagna elettorale “in strada”, se non al costo di aver esposto gli attivisti e cittadini a un grave rischio per la salute.
2/7/2020
APPROVATO con INVITA – Ordine del Giorno 459 – Assestamento al bilancio 2019-2021: individuazione di un media partner per la registrazione audio video dei dibattiti di pubblico interesse sulla realizzazione del progetto olimpico “Milano Cortina 2026”
Nel 2026 l’Italia ospiterà giochi olimpici e paralimpici invernali “Milano Cortina 2026”. Con particolare riferimento alla Lombardia, l’evento “Milano Cortina 2026” coinvolgerà i comuni di Milano, Bormio e Livigno, che vedranno gli interventi in quattordici siti di interesse. Nel 2016 uno studio della Saïd Business School e della Oxford University ha evidenziato sforamenti dei budget di previsione su alcuni Grandi Eventi. La maggior parte degli interventi sulle strutture che ospiteranno la competizione olimpica derivano da finanziamenti pubblici è necessario un tempestivo e corretto coinvolgimento dei cittadini anche nei momenti più cruciali può evitare l’instaurarsi di movimenti di contestazione che, solitamente, sono generati da un sentimento di sfiducia nei confronti degli enti preposti alla conduzione e al controllo dei lavori, da cui consegue l’invito alla Giunta individuazione di un media partner per la registrazione audio video dei dibattiti di pubblico interesse sulla realizzazione del progetto olimpico “Milano Cortina 2026”.
Data: 23/7/2019
APPROVATA – Mozione 178 – Iniziative per garantire la continuità dei servizi offerti da Radio Radicale
Un sostegno unanime del Consiglio regionale su questo provvedimento che impegna la Giunta a farsi parte attiva nel dialogo col Governo per il rinnovo della convenzione e dei finanziamenti a un’emittente che è la memoria storica degli ultimi 50 anni della vita di questo Paese, la voce di tutti i partiti e le orecchie dei cittadini all’interno delle Istituzioni. Salvare Radio Radicale significa salvaguardare il principio del “conoscere per deliberare”, fondamento della democrazia e caposaldo dell’azione dell’emittente fondata da Marco Pannella. Il provvedimento ha raccolto il voto favorevole anche del Presidente della Regione Attilio Fontana e del Presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi, raramente partecipi alle votazioni per il ruolo che ricoprono.
Data: 28/3/2019