Regione Lombardia, mozione 5 stelle sulla guerra in Ucraina
Usuelli (+Europa/Radicali): sembra scritta dalla signora Le Pen e sicuramente gradita a Lavrov, ma la resa non è giustizia, e non c’è pace senza giustizia
È stata discussa, e respinta da tutti i proponenti, oggi in Consiglio regionale della Lombardia, una mozione del Movimento 5 stelle sul tema del conflitto in Ucraina.
Di seguito il commento di Michele Usuelli, Consigliere regionale di +Europa/Radicali:
“Nonostante la consueta premessa sull’aggressore e l’aggredito, la mozione ha un’impostazione sostanzialmente equidistante e contiene affermazioni gravissime, tra le quali: “OGNUNO DEI DUE FRONTI, TUTTAVIA, METTE AL CENTRO LA DIFESA E LA SALVAGUARDIA DEL PROPRIO TERRITORIO”.
Di fatto, nonostante la premessa, la mozione considera le due parti in campo non come vittima e aggressore, ma come entrambe responsabili e attribuisce l’escalation del conflitto alla decisone degli ucraini di difendere il proprio territorio e della comunità internazionale di fornire loro armi per farlo.
In alcuni punti della mozione la fornitura di armi da parte dell’Italia viene equiparata a una dichiarazione di guerra, si parla infatti di “INTERVENTO” italiano e di “OBIETTIVI MILITARI SUI QUALI SI INTENDE IMPEGNARE L’ITALIA”.
Tutta la parte del CONSIDERATO CHE, partendo da considerazioni di natura economica e produttiva, sostiene la tesi per cui il perdurare della guerra (ma si intende dire “della difesa ucraina”) abbia conseguenze insostenibili per il nostro tessuto produttivo e pertanto sia da ricercare con ogni mezzo la cessazione delle ostilità. Nulla si dice di come si dovrebbe arrivare a questa pace, ma il combinato disposto di “no armi agli ucraini” e “ci sono ragioni e visioni contrapposte, ma comprensibili” ha un’unica conseguenza possibile: il disimpegno occidentale e la resa ucraina.
La mozione arriva a mettere in discussione l’obiettivo dell’indipendenza energetica dal gas russo, considerata un obiettivo “non alla portata” e si parla di “rincorsa all’indipendenza fatta a spese della transizione ecologica”, considerando l’uso del biogas, le trivellazioni in mare, i termovalorizzatori e l’utilizzo degli stock come scelte antiecologiche.
Anche le citazioni numeriche nascondono gravi retropensieri. Si parla di escalation militare che ha già comportato un bilancio di 2.104 morti e 2.862 feriti (tra cui donne, ragazzi, bambini ecc…) tra i civili, ma non si dice che i civili morti sono tutti ucraini e sono morti per mano degli aggressori russi.
Il testo, inoltre, non contiene una parola sui massacri, sulle fosse comuni e Putin non viene neppure nominato.
Gli impegni previsti sono volutamente più generici, nel tentativo di rendere più digeribile una mozione che ha invece delle premesse assurde, ma pure contengono affermazioni inaccettabili, tra le quali le espressioni di “solidarietà a tutte le vittime di questa incredibile violenza”. Tutte quali? Tutte le vittime di Putin, semmai, soldati e civili ucraini e soldati russi mandati al massacro.
La parte più ridicola sta nell’ultimo degli impegna: i 5 stelle chiedono di inviare la mozione al Presidente della Repubblica per aprire un conflitto di attribuzione nei confronti del governo del quale fanno parte. Insomma, Draghi avrebbe dichiarato guerra esautorando Mattarella e il Parlamento, quindi la Corte Costituzionale deve rimetterlo al suo posto”.
“Insomma”, conclude Usuelli, “una mozione che potrebbe essere stata scritta dalla signora Le Pen, che certamente farà piacere al Ministro Lavrov e che pare, più che altro, un documento di tattica tutta interna alla guerra in atto dentro il Movimento 5 stelle per mettere in difficoltà il Ministro degli Esteri di Maio. Chi rappresenta il gruppo consiliare 5 stelle, Di Battista, Conte o Di Maio? Sono mesi che non lo si comprende, e le contraddizioni in seno al loro interno sono sempre più evidenti nei comportamenti in Aula.”