Nel corso della mattinata, il Consiglio regionale della Lombardia, in sede di votazione del bilancio 2019/2021, ha bocciato l’emendamento presentato da Michele Usuelli del gruppo +Europa con Emma Bonino che chiedeva di stanziare 50 milioni per finanziare il progetto di riapertura della tratta milanese dei Navigli. Il provvedimento avrebbe portato la Regione a contribuire economicamente al completamento della prima fase dell’opera, che prevede l’apertura di 5 conche e la riattivazione idraulica dell’intero percorso cittadino per un costo complessivo di 150 milioni di euro. Il voto contrario dell’Aula ha evidenziato una contraddizione all’interno della maggioranza: nella giornata di ieri il Leader della Lega, Matteo Salvini, si era espresso a favore dell’ambizioso progetto fortemente voluto dal sindaco Sala e dalla Giunta di Milano, mentre molti dei Consiglieri lombardi si sono dichiarati contrari, tra cui Alessandro Corbetta e Gianmarco Senna che hanno liquidato la riapertura graduale come “cinque piscinette per mettere a bagno le paperelle di gomma”. “Vista la spavalderia delle dichiarazioni dei colleghi, non capisco perché non abbiano chiesto loro uno stanziamento consono alla riapertura del tratta completa. – dichiara il Consigliere Usuelli – Se avessi saputo che queste sarebbero state le obiezioni avrei chiesto 400 milioni.” e prosegue “Pensare che la nostra richiesta non fosse finalizzata alla riattivazione complessiva dei Navigli di Milano e un’interpretazione capziosa: abbiamo infatti presentato anche un ordine del giorno che impegna la giunta a trovare finanziatori esterni per il completamento dell’Idrovia Locarno Milano Venezia che verrà votato nel pomeriggio”

Dichiarazione di Lorenzo Lipparini, assessore alla Partecipazione, Cittadinanza attiva e Open data del Comune di Milano: il progetto di riapertura dei navigli è allo stesso tempo milanese e lombardo, perché il tratto cittadino è necessario alla funzionalità dell’intera rete dei canali regionali. L’obiettivo finale è uno solo, la riattivazione idraulica, integrale e navigabile dell’intera rete. Può essere portato avanti per fasi o in un’unica soluzione e questo dipende unicamente dalle risorse disponibili. Per questo il voto contrario della maggioranza regionale al co-finanziamento dell’opera non può avere alcuna giustificazione nel rilancio del progetto ma va interpretato per quello che è: una grossolana contraddizione tra gli obiettivi annunciati e quelli praticati. Dicendo no ai navigli la maggioranza regionale dice no a più sicurezza idraulica, più verde, più mobilità dolce più qualità della vita.

Con questi provvedimenti presentati in Lombardia i Radicali continuano l’impegno concreto per la riapertura dei Navigli iniziato con la raccolta firme sui quesiti referendari proposti dal comitato Milano Sì Muove e che aveva portato nel 2011 il 94% dei cittadini milanesi al voto, raccogliendo il favore dei cittadini per il progetto di riattivazione che porterebbe a Milano una grande rivoluzione ecologica, basata sul potenziamento delle strutture per una mobilità sostenibile e sul rafforzamento strategico delle politiche ambientali.