DIRITTI, Verni (M5S) e Usuelli (Più Europa): «La legge contro le discriminazioni impantanata in Commissione, segnalati per la terza volta gli stessi rilievi»

Verni (M5S): «Purtroppo è inutile raccontare storie, l’atteggiamento del centrodestra nei confronti di questo provvedimento è palese: dilatare i tempi all’inverosimile in Commissione per impedire che il testo arrivi in Aula. Oggi per la terza volta abbiamo dovuto ascoltare i rilievi degli uffici legislativi, rilievi arrivati la scorsa estate in risposta ai quali ho già provveduto a emendare il testo. Unico elemento di novità la presenza dell’Assessore Locatelli, assenti Moratti e Rizzoli (???), la quale ha sollevato alcune perplessità politiche, peraltro marginali al contenuto della legge stessa. Secondo l’Assessore, ad esempio, la comunicazione istituzionale di Regione Lombardia è già sufficientemente rispettosa … e ci mancherebbe altro, peccato che una legge serva a fissare dei principi di carattere generale, no a muovere delle critiche specifiche: noi vogliamo che chiunque governerà Regione Lombardia da qui in avanti sia ugualmente rispettoso.  Insomma, pare evidente l’obiettivo di affossare il PDL e insieme a lui i diritti e le tutele che migliaia di cittadini lombardi attendono da ormai troppo tempo. Siamo curiosi di capire però come il cambio di equilibri dettato dall’esito delle recenti elezioni politiche all’interno del centrodestra influirà sul cammino del PdL 109. Fratelli d’Italia, che si appresta a governare il Paese, sarà capace di dimostrarsi più attenta rispetto a quanto finora fatto dalla Lega, o perderà tempo sprecando l’ennesima occasione?» così il Consigliere regionale Simone Verni, primo firmatario del progetto di legge PDL n. 109 “Norme contro la discriminazione determinata dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere” al termine della seduta congiunta che ha visto riunirsi le commissioni regionali Sanità e Affari istituzionali.

Aggiunge il Consigliere Michele Usuelli (Più Europa): l’iter di questa proposta di legge in commissione è inaudito.  Da tre mesi, con una  sola seduta al mese, sentiamo funzionari ed assessore continuare a leggere la stessa cosa. Addirittura, nella futura calendarizzazione, è prevista la discussione degli emendamenti alla legge, senza prima aver audito le associazioni LGBT lombarde. Chiediamo ai presidenti della commissione affari istituzionali e della commissione sanità di fissare una giornata di audizioni con gli esperti del settore che da anni lottano nella società civile. Solo dopo averli ascoltati sì potrà precedere al deposito degli emendamenti. Il palazzo del potere non può essere impermeabile e rifiutante nei confronti della società civile.