COMUNICATO STAMPA: SVENTATO (PER ORA) L’ATTACCO DELL’ASSESSORE LOCATELLI ALLA LEGGE REGIONALE SUL CAREGIVER FAMILIARE.
USUELLI (+Europa): non solo i conviventi svolgono queste mansioni; prestare attenzione alle migliaia di anziani che vivono soli in Lombardia.
Questa mattina la Commissione Sanità del Consiglio regionale della Lombardia ha approvato il progetto di legge che regolamenta la figura del caregiver familiare. a breve andrà in aula per diventare legge. È importante: si tratta del riconoscimento formale del ruolo di chi in famiglia accudisce un soggetto fragile. Prevede momenti di formazione sociosanitaria, di assistenza psicologica e di riconoscimento del ruolo, in termini di crediti e certificazione, che attestino funzione e competenze. Nel corso della discussione è stato respinto il tentativo dell’Assessore Locatelli di introdurre una definizione fortemente restrittiva della figura del caregiver, limitata ai soli conviventi della persona in difficoltà.
Da segnalare anche l’approvazione di alcune significative proposte del medico e Consigliere Michele Usuelli (+Europa) che prevedono un allargamento alla categoria degli assistenti familiari (le/i badanti) dei momenti formativi destinati ai caregiver e il riconoscimento, anche tramite l’attribuzione di crediti formativi, del lavoro che tanti giovani svolgono, assistendo persone bisognose di cura e assistenza continuative.
Così Usuelli ha commentato l’esito della Commissione:
“il tentativo dell’Assessore Locatelli di limitare ai soli conviventi la definizione di caregiver era illogica e pericolosa: la scelta di limitare ai conviventi sarebbe davvero inspiegabile dato che un terzo degli anziani fragili (fonte Polis) vivono da soli. Inoltre escludere il caregiver principale (che sono i FIGLI NON CONVIVENTI, spesso di genitori entrambi anziani), è contrario a qualsiasi legislazione nazionale in materia (anche recentissimo DDL Non Autosufficienza che parla di “reintegro lavorativo” per i cg, quindi non pensa certo ai coniugi ma ai figli) e, dunque, credo, anche impugnabile. Vigileremo affinché, da oggi all’approvazione definitiva in Aula, non si ripresentino rischi di questo tipo e siamo preoccupati della poca competenza di politici (e di chi li consiglia?) che rivestono ruoli chiave in posizioni delicatissime. Dobbiamo davvero spiegare all’Assessore alla famiglia, solidarietà sociale, disabilità e pari opportunità di Regione Lombardia che buona parte degli anziani vive sola e proprio a loro va dedicata la più grande attenzione? Sono, invece, particolarmente orgoglioso dell’approvazione dei miei emendamenti, concepiti secondo un’ottica esattamente opposta a quella dell’Assessore: allargare il concetto di caregiver agli assistenti familiari, organizzare anche per loro dei momenti formativi e riconoscere il lavoro che tanti giovani fanno, nelle attività di cura ed assistenza familiare.”