USUELLI:  SFIDO DARIO VIOLI A UN PUBBLICO DIBATTITO, DA ME NESSUNA ACCONDISCENDENZA  VERSO LA MAGGIORANZA, LA MIA SERIETA’ TESTIMONIATA DAL LAVORO SVOLTO IN QUESTI 26 MESI DA CONSIGLIERE E DALL’APPELLO DI 500 OPERATORI SANITARI ALLA MIA CANDIDATURA.

La Commissione d’inchiesta sull’emergenza Covid 19 in Lombardia è in stallo: istituita da oltre due mesi, attende ancora che sia completata l’elezione dell’Ufficio di Presidenza per dare il via ai lavori. Ieri i Consiglieri Elisabetta Strada (Lombardi Civici Europeisti) eMichele Usuelli (+Europa/Radicali) hanno chiesto 2 atti volti a sbloccare lo stallo: a PD e 5 Stelle di reintegrare subito i loro commissari; al Presidente del Consiglio regionale e al Vicepresidente della Commissione COVID, di procedere alla convocazione della Commissione con votazioni ad oltranza fino all’avvenuto completamento dell’Ufficio di Presidenza.

A seguito della richiesta di Strada e Usuelli, in articolo sul Fatto Quotidiano in cui si ipotizzava una candidatura dello stesso Usuelli alla presidenza della Commissione,  il Consigliere 5 Stelle Dario Violi ha dichiarato che il suo gruppo non avrebbe appoggiato “il nome di qualcuno che ha mostrato segnali di accondiscendenza nei confronti della Giunta e che possa fare comodo alla maggioranza”.

Di seguito la replica di Michele Usuelli: “Da 26 mesi sto dedicando la maggior parte del mio tempo ad approfondire i principali aspetti della politica sanitaria regionale, in continuità con l’impegno clinico di buona parte della mia vita.” [Usuelli è medico di terapia intensiva neonatale] ”Il mio lavoro in Commissione e in Aula, come i cittadini possono verificare sulla banca dati regionale (oltre che sui miei social e sito del gruppo consiliare), è frutto di studio e di dedizione ed è riconosciuto, anche dagli avversari, come un lavoro di qualità, privo di pregiudizi ideologici. Non ho risparmiato critiche feroci alla Giunta quando le meritava, ma ho al contempo riconosciuto quando stava lavorando bene. Proprio per questo 500 operatori sanitari e ricercatori lombardi hanno appoggiato la mia candidatura alla presidenza della Commissione d’inchiesta e proprio per questo Violi non mi sosterrà. Per Violi uno vale uno: quindi confonde la onestà intellettuale e l’ opposizione non strumentale con l’ accondiscendenza. Questo atteggiamento lo esime dalla fatica di approfondire e gli consente di attaccare a testa bassa con accuse e sospetti. In passato ha addirittura sostenuto che non fossi idoneo a candidarmi presidente della commissione di inchiesta COVID in quanto medico di terapia intensiva neonatale in ospedale pubblico (collocato in aspettativa non retribuita) e quindi avrei un conflitto di interesse. Io non direi mai che il viceministro della sanità 5 Stelle ha un conflitto di interessi perché è professore al San Raffaele di Milano. Che fare? Non conosco altri metodi per risolvere controversie se non il dialogo, pubblico e trasparente. Sfido Dario Violi a un pubblico dibattito, nella sede che riterrà, per confutare quanto afferma sul Fatto Quotidiano; vedremo se sarà capace di trovare argomenti a sostegno delle sue parole. Al momento sembra comportarsi come un buttafuori che non ti fa entrare in discoteca perché non gli vai a genio. Onestamente dubito che il consigliere Violi parli a nome di tutti i consiglieri 5 Stelle lombardi, con molti dei quali, su singole battaglie, ho lavorato molto bene.”