È stato approvato dal Consiglio regionale della Lombardia, riunito per approvare l’ultimo bilancio di previsione della legislatura, l’emendamento proposto dal Consigliere regionale di +Europa Michele Usuelli che esenta i detenuti lombardi dal pagamento della tassa regionale per il diritto allo studio. A beneficiare dello sgravio di 140€ cadauno saranno i circa 250 studenti ristretti che seguono un corso di laurea in uno degli Atenei della Lombardia, oltreché indirettamente le amministrazioni universitarie e penitenziarie per la semplificazione del procedimento di iscrizione e rinnovo, molto complesso all’interno degli istituti di detenzione.
“L’esonero dal pagamento delle tasse universitarie – racconta Usuelli – è dettato dal fatto che gli studenti ristretti non beneficiano di molti dei servizi dell’Ateneo (aule, biblioteche, ecc.) ed è altresì una forma di incentivo alla partecipazione ai percorsi formativi nel contesto penitenziario. Inoltre è evidente che il diritto allo studio è vera forma di riscatto sociale e di riduzione della recidiva. Secondo i dati del neo costituito Osservatorio sul diritto allo studio in carcere dell’Università degli Studi di Milano (di cui il cons Usuelli è membro), realtà che ha giocato un ruolo chiave nella costruzione dell’emendamento, in Lombardia ci sono attualmente 150 studenti ristretti iscritti alla Statale, ai quali vanno tutti aggiunti gli oltre 100 studenti iscritti ad altri atenei.”
“Esprimo grande soddisfazione per questa decisione del Consiglio Regionale, che considero al contempo il primo importante risultato del nostro Osservatorio per il Diritto allo Studio in carcere e un riconoscimento del valore sociale dei percorsi formativi che offriamo agli studenti detenuti” – commenta Marina Brambilla, direttrice dell’Osservatorio.
“Come per il finanziamento che lo scorso anno abbiamo ottenuto per organizzare corsi di formazione in carcere per conseguire la qualifica di OSS o di ASA, – prosegue Usuelli – si tratta di stanziamenti di natura modesta che hanno però un impatto concreto sulla vita delle persone recluse, tanto nel modificare la percezione della propria condizione detentiva, quanto nelle prospettive di qualità della vita e di impiego a condanna terminata. L’approvazione del Consiglio nasce dal parere favorevole degli assessorati competenti e delle loro direzioni generali che, se opportunamente sollecitati, hanno dimostrato laicità di valutazione in più di un’occasione in questa legislatura.”