Oggi in Commissione Sanità del Consiglio regionale si è tenuta la seconda audizione sulla proposta di legge di iniziativa popolare per la corretta applicazione della legge 194 in Lombardia. A differenza della prima, riservata al comitato promotore della campagna di raccolta firme denominata “Aborto al Sicuro” promossa da Radicali Italiani, dall’Associazione Luca Coscioni e dall’Associazione Enzo Tortora Radicali Milano insieme a decine di realtà aderenti, nella seduta odierna i soggetti auditi sono stati scelti dai consiglieri commissari. 

“E’ peculiare come Lega e Forza Italia abbiano richiesto l’audizione di due avvocati (un rappresentante di “Giuristi per la vita”, uno del comitato “NO194”), di uno psichiatra (“Difendiamo i nostri figli”), di una professoressa di lettere (“Centro di aiuto alla vita di Varese) e di un magistrato, quando la proposta di legge ha passato il vaglio degli uffici legislativi di Regione Lombardia prima che la raccolta firme fosse avviata. – afferma Michele Usuelli, medico e Consigliere regionale radicale eletto in +Europa con Emma Bonino – Erano presenti tutte le maggiori associazioni antiabortiste e negazioniste della libertà di scelta: è questo il meglio che i gruppi di maggioranza in Regione schiera quando si deve discutere della salute delle donne?”

Molte di queste realtà rientrano tra i promotori e gli aderenti al “Congresso della Famiglia” tenutosi a fine marzo a Verona e sono state segnalate delle inchieste giornalistiche di Report per finanziamenti sospetti ai movimenti internazionali di estrema destra. Invece, sia nella seduta odierna che nella precedente, il comitato promotore di Aborto al Sicuro ha chiesto l’audizione di alcune delle più importanti figure della ginecologia consultoriale e ospedaliera lombarda, come la dott.ssa Daniela Fantini e la dott.ssa Anna Uglietti, e di primarie di reparti di ginecologia e ostetricia come la dott.ssa Anna Maria Marconi (ASST Santi Paolo e Carlo) e Silvia Von Wunster (Pesenti Fenaroli). 

“Come prevedibile, in Commissione c’era un clima non solo di contrarietà all’aborto, ma anche di paradossale ostilità alla contraccezione, evidenziato dall’interpretazione capziosa dei dati sulle interruzioni volontarie di gravidanza (IVG) e da una serie di attacchi fuori tema alla legge 194 e alla proposta di legge regionale.- prosegue Usuelli – Alcuni dei rappresentanti delle realtà pro-life sono arrivati ad affermare che l’intenzione del comitato promotore sarebbe quella di eradicare il diritto all’obiezione di coscienza. Un’altra falsità che abbiamo contestato è che la contraccezione gratuita poit IVG non aiuterebbe a ridurre il 25% del tasso di recidiva dopo il primo aborto, quando invece studi scientifici indicano una riduzione del 75% di recidiva in quattro anni.”

E conclude, “E’ bene che questo atteggiamento di indisponibilità ad un dibattito laico, che vorrebbe provare a porre l’attenzione su come agevolare l’accesso della donna ai servizi sanitari qualunque scelta essa faccia, emerga prima del voto della proposta.”