APPROVATO Ordine del Giorno 1385 – Assestamento al bilancio 2020-2022: Rinnovo della convenzione con la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa per l’adesione di Regione Lombardia al Sistema Bersaglio.

Il Sistema Bersaglio è un sistema di valutazione quantitativa messo a punto dal Laboratorio di Management e Sanità (MeS) dell’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, che si applica ai sistemi sanitari delle regioni italiane, alle loro aziende sanitarie e ospedaliere, alle aziende ospedaliere universitarie e a quattro importanti percorsi di cura sul territorio (Materno – infantile, Oncologia, Cronicità, Emergenza-Urgenza). Il sistema analizza i dati inviati dalla Regione, scegliendo circa 300 indicatori, alcuni per la valutazione del sistema sanitario regionale nel suo insieme, altri per la valutazione delle aziende sanitarie, per le aziende ospedaliere o le aziende universitarie o i percorsi di cura sul territorio. Durante la seduta del Consiglio regionale del 2 ottobre 2018 è stata presentata, a prima mia prima firma, la mozione n.61 avente ad oggetto “Trasparenza e metodo scientifico nella valutazione del Sistema Sanitario Regionale: utilizzo del Sistema Bersaglio come strumento di monitoraggio e pianificazione”. In sede di votazione il Consiglio regionale ha deliberato il rinvio in III Commissione della mozione n.61 e in data 27 novembre 2019 la III Commissione ha approvato all’unanimità la mozione, mantenendo sostanzialmente invariato il resto del testo da me presentato. La convenzione, rimasta attiva per oltre quattro anni (trovava copertura nel capitolo 8378), ad oggi non risulta rifinanziata, pertanto con questo Ordine del Giorno abbiamo impegnato la Giunta regionale a rinnovare la convenzione con la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa per l’adesione al Sistema Bersaglio.


APPROVATO CON INVITA – ORDINE DEL GIORNO N. 1384 – ASSESTAMENTO AL BILANCIO 2020-2022: RIASSETTO E RAZIONALIZZAZIONE DELLE PROCEDURE DI DIAGNOSTICA COVID IN REGIONE LOMBARDIA

L’ultimo Assestamento di Bilancio era gravato da un grande monito: Regione Lombardia non ha soldi e stiamo per affrontare una crisi economica devastante. Il mio spirito, nel proporre emendamenti al Bilancio lombardo in questa sessione di assestamento, teneva conto di queste premesse. Così ho lavorato quasi esclusivamente ad emendamenti di risparmio come questo, approvato a maggioranza nella forma di Ordine del Giorno, che chiede alla Giunta e all’assessorato al Welfare di adottare il “metodo POOLING” nei tamponi e nei sierologici a carico del Servizio Sanitario Regionale. Per i sierologici si può su soggetti a basso rischio (istituti penitenziari, residenze per disabili, comunità psichiatriche e per tossicodipendenti, magistrature, forze dell’ordine etc) che per obbligo di delibera regionale devono fare i test. Può essere proposto anche ai datori lavoro che vogliano offrire i test ai dipendenti, con risparmio per le aziende. Tale metodica può essere usata anche per i tamponi, ad esempio per coloro che sono positivi ai test su sangue ma asintomatici e che probabilmente non sono più infetti. Il pooling è la tecnica proposta da Anthony Fauci a Trump in America; prevede di mescolare insieme il sangue o i secreti da tampone di un certo numero di persone (max 30) e di fare un solo test sierologico o tampone su di esso. Se il risultato è negativo significa che tutte le persone testate sono negative e quindi “Covid-free”. Se invece il test è positivo, si procede a fare il test su ciascuno di loro, per capire chi potrebbe essere contagiato, usando la provetta o il tampone già in possesso del laboratorio. Considerando che un test sierologico ha un costo di circa 35 euro, il pooling consentirebbe un risparmio di 2.578.100 euro; il tampone invece ha un costo intorno ai 62 euro, se si testassero 5.000 persone al giorno il pooling consentirebbe un risparmio di 54.456.000 euro nel 2020 e di 108.912.000 nel 2021.


BOCCIATO Ordine del Giorno 1082 – Assestamento al bilancio 2020-2022: Progetti di cooperazione legati alla gestione della pandemia da coronavirus da parte di Regione Lombardia con il Nicaragua

Questo ordine del giorno si occupa delle dubbie relazioni tra il Nicaragua e la Lombardia, dopo che la stampa del Nicaragua ha dato ampia notizia di una videoconferenza dello scorso 15 Luglio tra il Gobierno de Reconciliación y Unidad Nacional de Nicaragua e Regione Lombardia per valutare progetti di cooperazione allo sviluppo nei settori commercio, turismo, economia creativa e sanità specificamente nel contesto della pandemia COVID-19. Alla conferenza erano presenti il sottosegretario delegato alle relazioni internazionali Alan Rizzi; l’Ambasciatore per l’Italia in Nicaragua, la Ministra del Turismo; l’Ambasciatrice del Nicaragua in Italia e il console del Nicaragua a Milano, mentre per il Nicaragua hanno partecipato inoltre i figli della coppia presidenziale ai vertici dell’oligarchia Ortega / Murillo. Abbiamo chiesto invano alla Giunta regionale di interrompere questi rapporti perché il Governo del Nicaragua negli anni ha preso forma un regime sempre più autoritario, ed è sfociato in una sanguinosa dittatura di fatto, che si è resa responsabile nel 2018 degli assassinii di circa 400 persone ed è stato per questo condannato da diversi organismi internazionali, tra i quali la Commissione dei Diritti umani dell’ONU, Amnesty International e la Commissione Interamericana per i diritti umani. La repressione dei diritti umani in Nicaragua si è particolarmente aggravata negli ultimi anni e ha riguardato in particolare esponenti del mondo dell’informazione, oppositori politici e omosessuali, che affollano a centinaia le carceri di quel Paese, da cui decine di migliaia di persone, per sfuggire da miseria e repressione, hanno lasciato il paese negli ultimi anni e il solo Costa Rica ha accolto 68.000 rifugiati provenienti dal Nicaragua (Fonte Amnesty International).


APPROVATA CON INVITA Mozione 325 – Tutela delle persone con lesioni del midollo spinale in Lombardia 

Questa mozione è stata approvata dal Consiglio regionale della Lombardia e di fatto è un documento di indirizzo che mira ad impedire impedire che l’Unità Spinale del complesso unipolare dell’Azienda Ospedaliera di Valtellina e Valchiavenna – Sondalo venga spostato a Sondrio, dove non ci sono le attività specialistiche che, in aggiunta all’Unità Spinale, consentirebbero la gestione totale del paziente con lesioni midollari (che sono i reparti di urologia, chirurgia plastica, medicina fisica e riabilitativa, psicologia clinica, ginecologia, andrologia, nutrizione clinica, neurofisiopatologia, pneumologia e diagnostica per immagini). La lesione midollare è un danno al midollo spinale che può essere di origine traumatica (incidenti, cadute, ferite da atti di violenza) o non traumatica (ischemie, infezioni, compressioni in patologie neoplastiche o degenerative). L’Unità Spinale Unipolare rappresenta una struttura complessa espressamente destinata all’assistenza, alla cura e alla riabilitazione di persone con lesione midollare di origine traumatica e non, tale da permettere a queste persone il raggiungimento del miglior stato di salute e il più alto livello di autonomia compatibili con il livello della lesione al midollo spinale. A Sondalo questa unità è un’eccellenza, ma un piano scriteriato di smantellamento, con annesso trasferimento a Sondrio di alcuni reparti, sta, nonostante la mozione approvata, mettendo la parola fine su un presidio sanitario indispensabile e funzionale.


Rinviata in I Commissione Mozione 295 – Corretta attuazione della gestione Sanitaria Accentrata (modalità di rendicontazione della spesa sanitaria). 

La mozione avrebbe impegnato la Giunta regionale a ripristinare il pieno rispetto delle regole costitutive della GSA in particolare per quanto riguarda la definizione del perimetro dei capitoli e il rispetto scrupoloso delle tempistiche di legge. Avrebbe altresì impegnato la regione a rivisitare e semplificare il modello e i flussi di finanziamento del settore sanitario tra Regione, Aziende territoriali, Aziende ospedaliere e altri Enti interessati e a garantire un livello di trasparenza adeguato alla rilevanza e al peso economico-finanziario del settore sanitario. La Gestione Sanitaria Accentrata può essere uno strumento di migliore gestione della sanità e tutela della salute, a condizione di non interpretarla e viverla come una serie di obblighi contabili, che fatalmente rischia di complicare ulteriormente le interazioni fra i principali e numerosi attori del sistema (Aziende sanitarie territoriali, Aziende ospedaliere, enti sanitari, Amministrazione regionale, etc.). Regione Lombardia ha deciso di adottare la GSA fin dall’anno 2012, pur tuttavia alcune scelte operative dell’amministrazione regionale hanno reso e rendono tutt’ora incerti i benefici che l’adozione della GSA dovrebbe portare.


BOCCIATO Ordine del Giorno 757 – Bilancio di previsione 2020-2022: Donazione di cadaveri e parti anatomiche riconoscibili per finalità di ricerca, studio o insegnamento

Questo Ordine del Giorno avrebbe impegnato la Giunta regionale a prevedere, in un prossimo testo di revisione ordinamentale,  il ripristino degli articoli della legge 4/2019 in materia di  donazione di cadaveri o parti anatomiche riconoscibili per finalità di studio e ricerca o insegnamento soppressi in occasione della scorsa sessione di Assestamento di bilancio, con l’obiettivo di semplificare e rendere meno dispendiosa una pratica fondamentale per la formazione di chirurghi. Le università, le scuole di medicina e di specializzazione in chirurgia, in conseguenza di quanto sopra descritto, sono costrette ad importare dall’estero i cadaveri sui quali autorizzare la pratica da parte degli studenti, al costo medio di 11.000 euro a cadavere. La pratica chirurgica su cadavere o su parti anatomiche umane rappresenta un elemento insostituibile per la formazione dei chirurghi e non può essere sostituita da quella su animale  vivente, non solo per le sempre più stringenti limitazioni di natura etica, ma anche per evidenti ragioni di anatomia comparata. 


APPROVATO CON INVITA – Ordine del Giorno 364 – Attività cimiteriali (l.r. 33/2009): Implementazione di risorse a disposizione degli enti per il controllo del rispetto della normativa in materia di attività e servizi necroscopici, funebri e cimiteriali

Il progetto di legge n.36 contiene numerose disposizioni che demandano importanti funzioni sullo svolgimento di attività e servizi funebri, necroscopici e cimiteriali alle ATS competenti per territorio e ai comuni; gli aspetti di dettaglio relativi ai requisiti richiesti per lo svolgimento dell’attività funebre e per l’esecuzione dei controlli sui requisiti restano, invece, in capo alla Giunta regionale e agli enti competenti. L’Ordine del Giorno invita pertanto la Giunta a mettere in campo iniziative volte a garantire agli enti territoriali preposti, verifiche sulle attività funebri, necroscopiche e cimiteriali, adeguate risorse umane, strumentali e finanziarie, con l’obiettivo di rendere concrete e attuabili le funzioni di vigilanza e controllo previste dal progetto di legge n. 36.


APPROVATO CON INVITA – Ordine del Giorno 291 – Bilancio di previsione 2019-2021: introduzione dei questionari on line per misurare la soddisfazione dell’utenza alla dimissione dagli ospedali lombardi

Questo Ordine del Giorno invita alla Giunta a valutare con l’Agenzia di controllo del sistema sociosanitario lombardo, in collaborazione con le ASST e le ATS, l’introduzione di nuovi strumenti di misurazione della “customer satisfaction”, attraverso la compilazione da parte dell’utente di un questionario on line, attraverso il quale la Regione valuterà – secondo criteri definiti in precedenza, che non pregiudichino l’equilibrio finanziario della struttura e che al contempo incentivino gli operatori a migliorare i propri indicatori – il rimborso pieno della prestazione o eventuali decurtazioni o premialità,, con l’obiettivo di innescare un modello virtuoso che favorisca le strutture che garantiscono un elevato grado di soddisfazione e generando in quelle meno virtuose la necessità di adeguare i propri servizi.


APPROVATA Mozione 115 Iniziative per la piena attuazione della normativa in materia di derivati della cannabis a uso medico

Questa mozione è stata approvata all’unanimità dal Consiglio regionale ed ha impegnato la Giunta lombarda ad organizzare capillarmente sul territorio corsi di formazione per i medici autorizzati alla prescrizione, a monitorare il reale fabbisogno regionale di farmaci cannabinoidi, ma soprattutto a procedere nei confronti dei ministeri competenti per avviare la produzione anche in Lombardia. E’ vero che i posti di lavoro non si creano per decreto, ma legiferare in termini di aumento della produzione significa dover disporre di un numero maggiore ricercatori, agronomi e altre figure professionali specializzate nella coltivazione della cannabis ad uso medico ed è anche un primo tentativo da parte di Regione Lombardia di porre rimedio al problema costante di carenza dei farmaci cannabinoidi.


APPROVATO CON INVITA Ordine del Giorno 133 – Testo unico delle regionali in materia di sanità: richiesta al Governo di effettuare una indagine costi/benefici su attività extramoenia e intramoenia allargata.

Questo ordine del giorno, presentato nell’ambito di discussione del testo unico delle leggi regionali in materia di sanità, avrebbe impegnato la Giunta regionale a farsi interprete presso il Governo e il Ministero della Salute dell’opportunità di effettuare un’indagine conoscitiva al fine di determinare nel dettaglio il rapporto costi/benefici delle pratiche di libera professione intramuraria allargata e di libera professione extramuraria, con l’obiettivo di approdare ad una revisione normativa che ponga fine alle sperimentazioni, dia certezza a operatori e pazienti e rivendichi il ruolo di promotore del Ministero della Salute delle linee di indirizzo in materia. Nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale della Repubblica Italiana, l’attività cosiddetta “intramoenia” si riferisce alle prestazioni erogate al di fuori del normale orario di lavoro dai medici dell’ospedale, i quali utilizzano le strutture ambulatoriali e diagnostiche dell’ospedale stesso a fronte del pagamento da parte del paziente di una tariffa; invece, Nella libera professione, o extramoenia, il medico utilizza strutture o studi privati, il suo onorario è stabilito dall’ordine professionale di appartenenza (in questo caso il medico, che non utilizza strutture pubbliche, non ha l’obbligo di condividere parte del suo incasso). La legge Balduzzi ha normato in via transitoria lo svolgimento dell’attività libero professionale intramuraria con le modalità dell’intramoenia allargata.Tale modalità consente ai medici di svolgere attività libero professionale intramuraria in spazi sostitutivi, tra i quali anche studi privati, in attesa della realizzazione di strutture idonee e spazi adeguati all’interno delle strutture di appartenenza.

BOCCIATO – Ordine del Giorno 132 – Testo unico delle regionali in materia di sanità: revisione della normativa che impone la produzione dei certificati di frequenza ai corsi obbligatori per i direttori generali prima della designazione.

Questo ordine del giorno, presentato nell’ambito di discussione del testo unico delle leggi regionali in materia di sanità, avrebbe impegnato la Giunta regionale a farsi interprete presso il Governo e il Parlamento della necessità di una revisione della normativa che prevede la produzione dei certificati che attestano la frequenza ai corsi obbligatori prima della nomina a direttore generale, reintroducendo il criterio dei diciotto mesi ex post, al fine di rendere più ampia la platea dei candidati ed evitare disparità rispetto alle possibilità economiche dei candidati. La posizione contenuta nella legge Madia riduce di fatto la platea dei candidati alla nomina a direttore generale in quanto il corso al quale devono partecipare prima della nomina risulta molto costoso e oneroso in termini di tempo e rischia di scoraggiare quanti non siano in grado dal punto di vista economico di far fronte ai costi della frequenza. Prima della riforma Madia, la legge regionale prevedeva che colui che aveva ricevuto la nomina potesse produrre il certificato di frequenza entro i 18 mesi successivi alla assunzione della carica. 


BOCCIATO Ordine del Giorno 128 – Testo unico delle leggi regionali in materia di sanità: attribuzione al Cluster Lombardo Scienze della vita delle funzioni di promozione del servizio sociosanitario lombardo.

Questo ordine del giorno, presentato nell’ambito di discussione del testo unico delle leggi regionali in materia di sanità, avrebbe avuto lo scopo di riattivare l’Agenzia di promozione del servizio sociosanitario lombardo, organismo creato dalla Legge Regionale 23/2015. Alcune delle funzioni dell’Agenzia si sovrappongono de facto alle funzioni della Direzione Generale competente, creando un gap normativo che ha reso impossibile espletare gli obiettivi prefissati dalla norma citata. Sempre nel 2015 è stato istituito il Cluster Lombardo Scienze della Vita con il compito di unire “tutti gli attori pubblici e privati impegnati negli ambiti di diagnostica, terapie avanzate, farmaceutica, medical device e tecnologie applicate alla salute per facilitare al meglio il progresso delle Scienze della Vita in Lombardia e la creazione di nuove opportunità di business tra gli associati”. Il Cluster si è, in questi anni, configurato come la realtà più idonea per competenze, strumenti e risorse a svolgere con efficacia il ruolo di promozione del servizio socio sanitario regionale pertanto si chiedeva al Consiglio regionale di impegnare la Giunta ad un riassetto funzionale degli strumenti di cui si è dotata.


APPROVATAMozione 61 – Trasparenza e metodo scientifico nella valutazione del sistema sanitario regionale: utilizzo del “Sistema Bersaglio” come strumento di monitoraggio e pianificazione

Abbiamo impegnato la Giunta lombarda a pubblicare e rendere noti i dati del Sistema di valutazione Bersaglio, un metodo di valutazione quantitativa messo a punto dal Laboratorio di Management e Sanità della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Regione Lombardia, come altre 11 regioni, aderisce su base volontaria a questo sistema di valutazione dal 2015 e risulta essere insufficiente o negativo per 11 indicatori su 25 (44%) e oltre la metà delle aziende sanitarie e ospedaliere presentano una percentuale di indicatori insufficienti che supera il 50%  (ad esempio nel governo della spesa farmaceutica la Lombardia spende 229 euro l’anno per ciascun cittadino, la provincia di Trento solo 158). Questi dati devono essere fruibili per i cittadini utenti del servizio sanitario, per gli eletti che devono controllare le politiche di governo della sanità e per gli addetti ai lavori che, avendo a disposizione numeri inconfutabili, potrebbero identificare in maniera oggettiva urgenze di intervento e priorità di governo, come si fa in ogni ciclo di progetto.


APPROVATO CON INVITA – Ordine del Giorno 26 – Programma regionale di sviluppo per la XI legislatura: contrasto al turismo sanitario internazionale

Regione Lombardia finanzia il cosiddetto “turismo della speranza” ovvero  ai viaggi dei malati stranieri (provenienti dai paesi poveri del mondo) verso gli ospedali italiani per salvare il singolo caso attraverso la chirurgia di eccellenza delle molte strutture ospedaliere di eccellenza presenti sul territorio. Questi “salvataggi” sono del tutto inutili perché senza la garanzia di follow up adeguato al rientro nel paese d’origine il rischio di mortalità resta altissimo nonostante l’intervento. Servono piuttosto investimenti mirati per il miglioramento delle condizioni sanitarie nei paesi in via di sviluppo. Abbiamo invitato la Giunta a tenere ben separato ciò che è intervento umanitario da ciò che è turismo sanitario internazionale, evitando i singoli interventi sanitari umanitari, al fine di utilizzare le risorse risparmiate per finanziare progetti di sviluppo che aiutino le comunità “a casa loro”. 


APPROVATAMozione 28  Piano sanitario nazionale e piano sociosanitario integrato

La normativa nazionale in materia sanitaria prevede che ogni Regione debba “predisporre e approvare un Piano sanitario regionale, previo confronto con i principali attori sul territorio”. il Piano sanitario regionale rappresenta  il piano strategico degli interventi per gli obiettivi di salute e di funzionamento dei servizi sanitari ed è quinquennale per prevedere politiche di lungo periodo. L’ultimo Piano sanitario della Lombardia è stato approvato ed è relativo agli anni 2010 con scadenza 2014 e solo la mancata approvazione del Piano nazionale (l’ultimo è del 2006 con scadenza 2008) ha evitato che la Regione incorresse in sanzioni e con questa mozione abbiamo chiesto (e stiamo ottenendo il ripristino della legalità).