BOCCIATO – Ordine del Giorno 1200 – Assestamento al bilancio 2020 – 2022: Iniziative per l’avvio di uno studio di fattibilità di una sperimentazione delimitata e circoscritta della pratica di “zonizzazione della prostituzione” in favore della promozione di pratiche a tutela della salute e dell’igiene personale, basate sulle norme igienico-sanitarie per il contrasto alla diffusione del COVID-19, delle e dei sex worker.

Questo Ordine del Giorno avrebbe impegnato la Giunta “ad avviare uno studio di fattibilità per una sperimentazione delimitata e circoscritta della pratica di “zonizzazione”, che si prefigga di raccogliere relativamente alla insula individuata informazioni o lamentazioni espresse dai cittadini residenti nell’area, rispetto al fenomeno della prostituzione di strada e a stabilire con lavoratrici e lavoratori del sesso e clienti (anche attraverso la distribuzione di un materiale informativo ad hoc) un regime di regole condivise al fine di “normare” le zone informali di esistenza necessaria garantendo così un utilizzo adeguato degli spazi, soprattutto per quanto attiene a questioni igienico sanitarie (abbandono di condom, fazzolettini, indumenti intimi, bisogni fisiologico – corporali), disturbo della quiete pubblica, problemi di ordine pubblico (rischi legati alla viabilità da intendere come sicurezza stradale e all’incolumità dei/delle sex workers). Il focus di questo atto era la tutela e la sensibilizzazione di clienti e lavoratrici alle misure Anti-Covid per contenere la diffusione dei contagi. In Italia, offrire prestazioni sessuali a scopo di lucro non è reato, lo sono piuttosto attività come il favoreggiamento e lo sfruttamento della stessa prestazione da parte di persone o enti terzi; la mancata regolamentazione, tanto dell’inquadramento professionale quanto del contesto generale in cui operano i/le sex workers, produce una maggiore esposizione al rischio di violenze, maltrattamenti, discriminazioni insieme ad una minore sicurezza personale e della propria famiglia a carico delle persone che si prostituiscono e una maggiore difficoltà a combattere il mercato illegale e la criminalità organizzata che intorno ad esso si è costituita, con tutte le conseguenze in campo socio-economico che ne derivano.


APPROVATO Ordine del Giorno 945 – Bilancio di previsione 2020-2022: Misure volte alla riduzione del numero di interruzioni volontarie di gravidanza ripetute attraverso l’implementazione della contraccezione post-IVG

Durante la sessione di bilancio la Giunta regionale ha deliberato il suo impegno a stanziare risorse affinché in tutti i centri in cui si praticano interruzioni volontarie di gravidanza siano messi a disposizione delle donne, prima delle dimissioni, contraccettivi reversibili di lunga durata d’azione, al fine di limitare la pratica delle interruzioni volontarie di gravidanza ripetute. I dati scientifici mostrano che circa il 25% delle donne che interrompe una gravidanza ripeterà questa esperienza in futuro: in Lombardia, nel 2018, 12.240 donne hanno interrotto la gravidanza e, secondo i dati statistici, 3.060 di queste lo rifaranno. Per abbattere questo significativo tasso di recidiva è indispensabile destinare risorse alle strutture che praticano IVG, per sostenere l’acquisto di contraccettivi reversibili, di lunga durata d’azione, da offrire gratuitamente alle donne, dopo l’intervento di IVG, prima delle dimissioni. I dati dimostrano infatti che laddove vengono previste misure di questo tipo il tasso di recidive IVG si riduce del 75%.


APPROVATA CON INVITA – Mozione 139  – Iniziative finanziarie per la realizzazione e la gestione di centri dedicati alla tutela della salute sessuale “checkpoint”

L’oggetto di questa mozione è la richiesta d’istituzione di centri (checkpoint) dedicati alla prevenzione di malattie sessualmente trasmissibili (in particolare l’HIV), da realizzarsi attraverso il coinvolgimento delle realtà associative interessate all’offerta di servizi sulla salute sessuale e la collaborazione con i centri clinici del territorio. Uno dei problemi principali dell’infezione da HIV in Europa è il ritardo di diagnosi, considerato un fattore cruciale nel continuo propagarsi dell’infezione, soprattutto all’interno di comunità definite (sexworkers, tossicodipendenti etc.), le quali hanno organizzato una risposta fattiva a questo problema aprendo i cosiddetti “checkpoint”, centri in cui vengono offerti test rapidi per HIV e altre infezioni a trasmissione sessuale (IST), per rispondere al bisogno di portare i test al di fuori dell’ambiente ospedaliero e renderli così più accessibili.